In epoca medievale la città di Milano era cinta dalle difese perimetrali a loro volta protette esternamente dalla così detta Fossa Interna del Naviglio, un fossato largo una decina di metri, provvisto di piccole darsene. Come ricorda Felice Poggi, ingegnere del Comune di Milano che alla fine del XIX secolo progetta i moderni impianti di fognatura e di acquedotto, lungo il lato est del fossato si scava un canale che possa alimentare i mulini e adacquare i campi circostanti: si tratta del “Cavo Borgognone” che principia in Via Francesco Sforza e “scarica” le acque nel Lambro Meridionale.
Nel 1722 Giovanni Filippini, ingegnere della Serenissima Repubblica di Venezia, disegna la tavola del Catasto Teresiano, ovvero di “Carlo VI”, raffigurante Milano circondata dalle sue mura. Appena a sud del “Ponte di Porta Tosa”, si vede che il Cavo Borgognone attraversa l’edificio dei “Molini” e rettilinearmente taglia la città fino al “Dazio”, lasciando appena a sud la Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, a croce greca, attorno alla quale si sta costruendo il caratteristico impianto porticato polilobato. Esce infine da Porta Tosa e sottopassa, laddove noi oggi abbiamo Piazza Cinque Giornate, il fossato esterno urbano, ovvero quello costruito attorno alle mura bastionate rinascimentali e adacquato dal Redefossi. Sempre diritto come un fuso costeggia la “Strada della Senavra”, ma cambiando nome in Naviglietto” che, nel 1879, qualcheduno lo denomina “Ticinello”. Tale strada oggi è il trafficato Corso XXII Marzo e dell’originario aspetto conserva solo l’antico palazzo della Senavra, progettato da Gerolamo Giunti nel 1548 e residenza di Ferrante Gonzaga, governatore di Milano. Nel 1728 è destinato a Collegio dei Gesuiti e trasformato nella seconda metà del Settecento in primo Manicomio della Città di Milano, per volere dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria.
Tra le tante notizie storiche da raccontare, si può menzionare la curiosa ed estesa fortificazione quadrata con grandi baluardi angolari situata dove oggi abbiamo il Parco Formentano e la Palazzina Liberty. Il suo ampio fossato era alimentato principalmente dal Borgognone-Naviglietto e la curiosità è data dal fatto che simili fortezze non le costruivano più così dalla fine del XVI secolo.