Primo Levi nasce a Torino nel 1919 e muore suicida nella stessa città nel 1987.
Il padre, Cesare, è un ingegnere; la madre, Ester Luzzati, è figlia di un mercante di stoffe.
Consegue la laurea in Chimica nel 1941. Dopo l’8 settembre 1943 si unisce a un gruppo partigiano operante in Val d’Aosta, ma all’alba del 13 dicembre è arrestato presso Brusson. Levi si dichiara “di razza ebraica” ed è avviato nel campo di concentramento di Fòssoli. Di qui, nel febbraio 1944, è caricato su un convoglio ferroviario con destinazione Auschwitz. È liberato dall’Armata rossa alla fine di gennaio del 1945 e a giugno inizia il viaggio di rimpatrio, che si protrarrà fino a ottobre.
Nel 1947 pubblica, presso la casa editrice De Silva, Se questo è un uomo. Nello stesso anno inizia a lavorare presso la Siva, una fabbrica di vernici con sede prima a Torino e poi a Settimo Torinese.
Nel 1958 esce per l’editore Einaudi la nuova edizione di Se questo è un uomo. Nel 1963 pubblica La tregua, il racconto del ritorno da Auschwitz. Nel 1966 raccoglie in un volume intitolato Storie naturali, sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila, una serie di racconti fantascientifici. Nel 1975 esce Il sistema periodico: un’autobiografia in ventun racconti, ognuno dei quali intitolato a un elemento della tavola di Mendeleev. Nel 1978 pubblica La chiave a stella, storia di un operaio montatore piemontese freelance. Nel 1982 è dato alle stampe Se non ora, quando?, la storia di una banda di ebrei russi e polacchi che tra il luglio 1943 e l’agosto 1945 combatte contro gli invasori nazisti. Nel 1984 pubblica la raccolta di poesie Ad ora incerta. Nel 1986 esce I sommersi e i salvati, sintesi delle riflessioni di tutta una vita sull’esperienza del Lager. A novembre l’Editrice «La Stampa» raccoglie nel volume dal titolo Racconti e saggi le collaborazioni di Levi al quotidiano torinese degli anni 1977-86.