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Massimo Zamboni è nato a Reggio nell’Emilia nel 1957. È musicista, cantautore e scrittore. È stato chitarrista e compositore del gruppo punk rock italiano CCCP e dei CSI, la band più influente della scena indipendente degli anni ‘90. È autore di diversi libri, con L’eco di uno sparo (Einaudi 2015) vince il Premio Manzoni per il romanzo storico.
Zamboni è stato più volte ospite della Centrale dell’Acqua. Questa volta parleremo insieme del suo ultimo libro: La macchia mongolica (Baldini+Castoldi).
È il 1996 quando Massimo Zamboni parte per la Mongolia. Da quel viaggio non solo prenderà vita Tabula rasa elettrificata, uno dei dischi simbolo dei CSI, ma si manifesterà per la prima volta in Massimo e sua moglie il desiderio di avere un figlio. Caterina nascerà due anni dopo, con una macchia inequivocabile: una sorta di voglia, un piccolo livido destinato a scomparire nel tempo, la cosiddetta “macchia mongolica”. Questo segno del destino porterà Massimo e Caterina a riprendere in mano il filo che li lega alla Mongolia, per provare a congiungere una serie di indecifrati punti neri in una figura compiuta.
La macchia mongolica è un libro scritto a due mani da Massimo e Caterina. Ma è anche un film-documentario, diretto da Piergiorgio Casotti, che documenta quel viaggio comune, con una bellissima colonna sonora in cui ritroviamo le chitarre inconfondibili di Zamboni.
La diretta inizierà alle 18 sulla pagina Facebook della Centrale dell'Acqua di Milano.
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