A cura di
MM
Un’importante direttiva comunitaria del 2015 introduce l’obbligo di accreditamento dei laboratori designati dalle autorità competenti degli Stati membri, per i controlli sulle acque potabili, modificando le caratteristiche di prestazione già stabilite per i metodi di analisi. L’attuale normativa prescrive il rispetto di requisiti minimi di salubrità e qualità fisica, chimica, microbiologica e radiologica, nel punto in cui le acque sono disponibili per il consumo.
Diverse sono le azioni intraprese dal Ministero della Salute per potenziare le strategie di controllo sulla qualità delle acque, soprattutto aggiornando le conoscenze sull’analisi dei rischi. Anche il nostro Paese si sta avviando ad adottare criteri più stringenti sulla sicurezza della clientela servita. Fra questi criteri vanno certamente ricompresi i Water Safety Plan (WSP), un nuovo presidio tecnico-gestionale che guiderà lo sviluppo dei sistemi idropotabili negli anni a venire. Ne parleremo con alcuni protagonisti che stanno affrontando questo tema e faremo un focus su come MM intenda passare dal water safety plan al water security plan, in un’ottica resiliente e predittiva.
È prevista la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità.
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