La Centrale dell’Acqua di Milano (CAMi) è il primo museo industriale italiano dedicato all’acqua pubblica.
È anche il Museo di impresa di MM dove si conservano archivi e documenti storici digitali dell’immenso patrimonio progettuale di MM.
Il Museo ha diverse aree tematiche: laboratori didattici, spazi per la formazione, aree espositive, area bookshop, sala polifunzionale per conferenze e workshop, centro di documentazione, dote museale in costante aggiornamento, segnaletica digitale immersiva.
La centrale dell’Acqua è il luogo dove si concentrano diversificate e interdisciplinari attività per far conoscere l’acqua pubblica, i suoi valori, le sue professioni, la sua storia.
Lo spazio è anche un luogo simbolico dove le politiche, le linee di tendenza e i piani industriali si confrontano per la migliore gestione possibile della risorsa, anche attraverso eventi pubblici divulgativi o di carattere scientifico, in accordo con diversi centri di ricerca, università, fondazioni.
Nell’area museale, grazie alla modellazione 3D, si ricreano le condizioni e luoghi del passato facendo interagire il visitatore con elementi virtuali e immersivi.
Le aree tematiche dello spazio museale sono:
- La storia peculiare del reticolo idrico milanese
- I parchi agricoli, l’agricoltura metropolitana e periurbana
- L’acqua pubblica e la sua gestione
- Il diritto e le condizioni di accesso
- La transizione ambientale
- La cultura politecnica
La Centrale ospita, inoltre, una parte dell’attività didattica di MM Academy, la corporate university di MM.
Il palinsesto formativo è focalizzato sui temi di alta innovazione tecnologica e ricerca scientifica.
Ogni anno, in questa cornice, viene presentata la pubblicazione annuale ‘Build your city, build your future’ che illustra le più significative attività di ricerca e di innovazione di MM. L’opera è suddivisa in schede per un totale di 81 azioni specifiche suddivise tra le divisioni aziendali.
Oggi MM è una delle più grandi e diversificate società d’ingegneria in Europa e, con questa pubblicazione, fa il punto su un aspetto strategico: la cultura della competenza.