Nella planimetria sono indicati i pozzi dell’Acquedotto civico di Milano utilizzati per il rilievo mensile della falda, operazione necessaria a valutarne le oscillazioni. Per ogni pozzo è infatti indicata la profondità dell’aves rilevata negli anni 1961, 1963 e 1965. Ad esempio i rilievi al pozzo n. 2 ci segnalano un abbassamento della falda, dai 10.41 metri del 1961 si è passati ai 16,81 metri del 1963 e ai 18,14 metri nel 1965.
La conoscenza delle oscillazioni della falda era necessaria non solo per il buon funzionamento del Servizio di Acqua Potabile, ma anche per valutare le conseguenze che tale abbassamento poteva comportare alle fondamenta degli edifici. È noto che proprio negli anni Sessanta le cause del degrado strutturale di alcune porzioni del Duomo di Milano erano riconducibili all’abbassamento repentino dell’aves, che aveva reso instabile il terreno di appoggio delle fondamenta di alcuni piloni. A proposito della falda, Amerigo Belloni, ingegnere capo del Servizio d’Acquedotto di Milano, scrisse: «poiché come è noto, Milano attinge l’acqua di cui abbisogna dal suo sottosuolo risulta evidente la necessità di studiare il bacino idrico sotterraneo, di valutare le potenzialità della massa d’acqua a disposizione, le possibilità di emungimento, nonché di ricercare le norme da stabilire per il suo razionale sfruttamento».