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Si parte da qui. Dalla linea 1 della metropolitana, che ha rappresentato un momento importante per la città di Milano. Quando il primo novembre 1964 i milanesi scesero incuriositi sottoterra scoprirono un nuovo mondo, con moderni treni bianchi e rossi dalle forme accattivanti che correvano in galleria e collegavano in pochi minuti tante stazioni caratterizzate da una architettura moderna e funzionale.
Alla sorpresa si aggiunse una sensazione mista di orgoglio per qualche cosa che apparteneva loro e per essere entrati a pieno titolo tra le metropoli europee.
Tant’è che anche nei giorni successivi molte persone entrarono in metropolitana solo per provare l’ebbrezza del viaggio.
A monte della data di inaugurazione c’erano anni di studio e di cantieri, dove MM fu protagonista sin dai primi passi. Le scelte tecniche molto avanzate per i tempi furono caratterizzate da un approccio a livello di sistema.
Dalle dimensioni delle stazioni e dei treni ai sistemi di alimentazione elettrica, alla gestione dei flussi dei passeggeri tutto fu pensato e definito avendo sempre ben presente l’offerta di servizio che si voleva fornire e le possibilità di sviluppo future.
Ancora oggi dopo quasi sessant’anni di servizio “la rossa”, come la chiamano i milanesi, svolge un ruolo fondamentale nel sistema del trasporto pubblico, trasportando il maggior numero di passeggeri al giorno rispetto alle cinque linee esistenti.
Le soluzioni tecniche allora individuate non solo si sono rivelate valide nel tempo, ma hanno fatto scuola: nel 1964 in Italia esisteva solo un tratto della linea B di Roma, con caratteristiche però più ferroviarie.
Gli standard costruttivi delle stazioni e del materiale rotabile della M1 divennero negli anni successivi i riferimenti normativi per tutte le successive realizzazioni italiane. Dal punto di vista costruttivo lo scavo delle gallerie con il sistema cut&cover rappresentò un’innovazione che ha fatto scuola ed è noto come “metodo Milano”.
Il ruolo di MM in questo processo ideativo e realizzativo è stato fondamentale, identificando la Società con l’opera stessa a tal punto che nei primi anni di servizio le paline esterne che indicano le scale di accesso alle fermate riportavano la scritta MM.
La Società era stata costituita, con felice intuizione del Comune di Milano, con lo scopo di realizzare (e in un primo tempo si pensava anche di gestire) la rete metropolitana milanese, già allora definita a grandi linee: le successive M2, M3 e il passante ferroviario sono state realizzate su tracciati molto simili a quelli ipotizzati negli anni ’50.
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